IL NOSTRO PRIMO VIAGGIO

 

Siamo Chiara e Federico una coppia che ha intrapreso il suo primo viaggio in Siberia nella città di Irkutsk dal 17/12/2018 al 23/12/2018 per conoscere la nostra piccola di 5 anni e mezzo.

17 Ottobre 2018

L’Ente ci ha informato dell’abbinamento il 17 Ottobre 2018, in un primo  momento la nostra partenza sarebbe dovuta avvenire a fine Novembre  ma è stata poi rinviata a dopo la metà del mese di dicembre.

PREPARAZIONE AL VIAGGIO

L’Ente, durante il periodo di preparazione e di attesadella partenza ci ha fornito tutte le indicazioni riguardanti le procedure da seguire.

Prepariamo la compilazione dei moduli per la richiesta dei visti al Consolato Russo (in Italia) che insieme a 4 fotografie recenti ed ai passaporti inviamo all’agenzia di Milano incaricata ad espletare tali pratiche.

Ci organizziamo con l’agenzia di viaggi di nostra fiducia per l’acquisto dei biglietti aerei anche se al

momento non sappiamo la data precisa in cui avverrà la nostra partenza.

La linea aerea con cui faremo il viaggio è quella della compagnia di bandiera russa Aeroflot che avverrà con un primo volo Venezia–Mosca ed con un secondo Mosca-Irkutsk.

All’interno del territorio russo tutti i voli sono gestiti dalla loro compagnia e pertanto non ci sono altre possibilità di scelta.

Ci informiamo anche sul vestiario che dovremo portarci, in quanto in tale periodo dell’anno le temperature in Siberia sono particolarmente rigide e spesso arrivano a toccare i -30/-40 °C; chiediamo perciò anche ad altre coppie che sono state in queste località ed in questo identico periodo dell’anno. Il consiglio che ci viene dato è quello di recarci in negozi sportivi che vendono abbigliamento specializzato tra cui vestiti termici che proteggono dalle basse temperature.

Noi siamo andati da Decathlon dove ci siamo trovati bene ed abbiamo acquistato tutto il necessario:

giacconi, calze maglie, guanti, cappelli, pantaloni, maglie ecc. Ci avevano anche spiegato che la cosa migliore era di vestirci a “cipolla” in modo da poter togliere alcuni indumenti quando saremo stati all’interno di ambienti chiusi in quanto molto riscaldati (ed effettivamente confermiamo che è proprio così!). Per quanto concerne le scarpe è sufficiente avere un modello per le escursioni in montagna con la suola in vibram.

Nelle valigie abbiamo  messo anche dei regali (peluche, puzzle, uno zainetto, pennarelli ed album da colorare e altro) per la nostra bambina.

I bagagli a mano consistevano invece in due piccole valigie con all’interno cellulari, carica batterie, zainetto, borsa e libri da leggere in viaggio che si sapeva essere lungo.

Per risparmiare sui costi delle telefonate (che sono  molto care) avremmo utilizzato solo il wi-fi dell’albergo o dei locali dove saremmo andati, facendo chiamate o messaggi con whatsapp.

Durante questo periodo abbiamo anche cercato di imparare alcune frasi in russo da dire alla piccola.

4 Dicembre 2018

Il 4 dicembre ci riconsegnano i passaporti con i visti.

VIAGGIO

Domenica 16 dicembre 2018

Con molta emozione partiamo il giorno 16 dicembre 2018 alle ore 23:00 dall’aeroporto di Venezia;

l’appuntamento presso la Banca Dati di Irkustk sarebbe avvenuto il giorno 18 alle ore 09:30, durante lo scalo a Mosca incontreremo il Capo Rappresentanza dell’Ente e aspetteremo il volo per Irkustk.

Il volo si svolge tranquillo e l’aereo è abbastanza confortevole.

Appena scesi a Mosca ci ripetiamo mentalmente le indicazioni dell’Ente, entriamo nell’aeroporto un po’ seguiamo la scia di persone ed un po’ le indicazioni con scritto Exit, arriviamo in una sala dove ci sono da ritirare le valige ma noi la oltrepassiamo poiché le nostre prendono la direzione del prossimo volo, così ci troviamo agli sportelli della dogana dove controllano passaporti e visti.

A turno si passa e si viene fermati dalla guardia che controlla il documento e verifica la corrispondenza tra la foto del passaporto e la persona che ha davanti. Viene poi rilasciato un piccolo foglietto con un timbro che non deve essere smarrito poiché al ritorno deve essere consegnato e ritirato dalle guardie.

Usciti dalla sala degli sportelli prendiamo le scale mobili per scendere ed arriviamo al piano dove

finalmente oltrepassate le porte scorrevoli si esce nel grande ingresso dell’aeroporto e qui ad attenderci c’è il Capo Rappresentanza dell’Ente che parlando in inglese ci fa capire di seguirlo e ci dice subito di stare tranquilli che ci spiegherà bene tutto con calma non appena arrivati al punto dove prenderemo l’altro volo.

Lo seguiamo prendiamo un ascensore, un mezzo simile alla metropolitana che congiunge le tre piste del grande aeroporto e poi alla fine arriviamo al controllo bagagli per prendere il volo per Irkustk.

Ci salutiamo e ci avviamo alle porte scorrevoli dove ci aspetta nuovamente il controllo del bagaglio a mano e poi entriamo nella sala di attesa, preceduta dai soliti duty free e bar.

Nei display comunque è evidenziato in inglese il volo che ci aspetta ed in quale gate si trova quindi ci dirigiamo lì per l’attesa.

Intanto è il giorno 17 dicembre ore 04:00 e dobbiamo aspettare fino alle 07:00 per poi prendere il volo che arriverà ad Irkustk intorno alle 18:00.

Lunedì 17 dicembre 2018

Arrivati all’aeroporto di Irkustk facciamo la conoscenza della nostra cara Interprete locale che ci

accompagnerà nel nostro viaggio anche emozionale.

Accompagnati da un taxi andiamo in albergo, non è lo stesso che ci avevano detto perché era occupato per un convegno ma questo è pulito, sono gentili e soprattutto ha l’wi-fi.

L’ Interprete ci dice che il Referente sta per arrivare così lo conosciamo subito.

Arriva poco dopo questo ragazzo giovane e cordiale ci accomodiamo, ci spiega un po’ cosa faremo nei prossimi giorni e come saranno i nostri incontri con la bambina. Poi ci salutiamo ed andiamo a riposarci un po’ per preparaci per il grande giorno.

Martedì 18 dicembre 2018

Come prima cosa andiamo all’appuntamento presso la Banca Dati, dove ci illustreranno la storia della nostra piccola.

Entriamo in questo edificio passiamo la portineria e varchiamo una porta blindata proprio come una banca, la signora che ci accoglie molto gentilmente ci fa accomodare nel suo ufficio davanti alla documentazione della piccola e ci informa sulla famiglia di  origine  e sulle condizioni di vita fino a quando è entrata in istituto, ci mostra delle sue fotografie di quando era più piccolina e firmiamo alcuni documenti di accettazione alla visita presso l’istituto e di consenso per l’Interprete  che ci dovrà seguire e tradurre ogni cosa.

Finalmente in tarda mattinata ci dirigiamo verso l’istituto per l’appuntamento prima con il personale e poi con la nostra bambina.

Varchiamo la soglia di questo grande edificio espletiamo le formalità firmando un registro e ci cambiamo le scarpe perché  l’Operatrice dell’Ente ci aveva consigliato di portaci un cambio comodo per poter essere più liberi di muoverci e di giocare (tipo scarpe ginnastica).

Il consiglio si è rivelato utile in quanto in alternativa avremmo dovuto coprire le scarpe con dei copri scarpa monouso, così invece siamo più liberi.

Con in mente la raccomandazione dell’Operatrice dell’Ente di stare tranquilli saliamo ed entriamo in una stanza ufficio dove facciamo la conoscenza prima dell’assistente sociale, con cui scambiamo alcune parole e veniamo a sapere che gli piacciono Al Bano e Romina, poi conosciamo le due psicologhe, la pediatra e la Direttrice dell’Istituto.

Ci accomodiamo e cominciano a raccontarci della vita vissuta fino a quel momento dalla nostra bambina, L’Interprete è sempre lì a fianco a noi per tradurre, di seguito dopo averci illustrato la situazione  la storia e le condizioni di salute della piccola ci informano attraverso l’Interprete che possiamo fare delle domande per avere eventuali chiarimenti o precisazioni, cosa che noi facciamo subito cercando di essere attenti e precisi.

Prendiamo appunti su due quadernetti che abbiamo comperato apposta, questo serve anche perché poi tornati in albergo dovremmo un po’ riflettere e rileggendoli possono venirci in mente altre domande da fare nei giorni successivi (questo ai loro occhi fa piacere perché dimostra l’interesse verso il grande passo intrapreso dell’adozione).

Alla domanda se è una bambina attiva e vivace ci risponde direttamente lei, perché ad un certo punto erano andate a prenderla e sentiamo nel corridoio la sua vocina che parla allegra, poi entra nella stanza questa piccolina con un vestitino bianco, ci saluta si siede e lì cominciamo un po’ a giocare perché lei sa che li ci sono dei giochi speciali con la sabbia e comincia anche a parlarci attraverso l’Interprete.

Accanto a noi rimangono la psicologa e l’Interprete, si mette a terra sul tappeto e noi con lei cominciamo a suonare delle nacchere che ha trovato in un cassetto, canta delle canzoni in russo ma più di tutto gli piacciono i biscotti Ringo che abbiamo portato per lei (sempre su consiglio dell’Operatrice dell’Ente) ne va matta ma è anche tanto generosa perché li divide lecca la crema e ti dona il biscotto capiamo già che è una furbetta.

Facciamo tante fotografie, a loro fa piacere perché vedono l’interesse che abbiamo e le fa anche l’Interprete perché poi sappiamo che alla fine le farà stampare e le consegnerà dentro un piccolo raccoglitore alla psicologa che le farà vedere ogni tanto alla piccola in modo che conservi il ricordo di noi.

Queste foto serviranno anche a noi per fare, una volta tornati a casa, la relazione fotografica da allegare alla documentazione per il tribunale.

Poi come primo giorno ci dicono che è sufficiente e la salutiamo dandogli un regalino, il suo zainetto, ci ringrazia con un sonoro “spasiba”, ci salutiamo con un bacio e con la promessa di tornare domani, lei esce con lo zainetto in spalla.

Prima di andarcene passiamo insieme all’Interprete nell’ufficio della Direttrice dell’Istituto che ci chiede come ci sembra sia andata, anche se lei era rimasta per un po’ a vedere il nostro primo incontro, ci racconta ancora altri dettagli sulla bambina e a noi fa molto piacere. Percepiamo che queste persone si impegnano molto con questi bambini.

Torniamo in albergo ci rilassiamo un po’ e raccontiamo tramite whatsapp il resoconto ai parenti e non ci dimentichiamo dell’infaticabile Operatrice dell’Ente, se siamo qui è anche merito suo e la informiamo sempre tramite messaggi vocali, sempre con whatsapp, come si è svolta la giornata inviandogli delle foto (lo faremo sempre nei giorni a seguire in quanto sappiamo che lei ci tiene ed è sempre in contatto con il Referente).

Poi andiamo a cena e cominciamo a parlare come due genitori della propria piccola, tornando presto in albergo perché il giorno dopo dobbiamo tornare carichi di energie da lei.

Mercoledì 19 dicembre 2018

Il giorno dopo possiamo andare in istituto di pomeriggio perché alla mattina i piccoli hanno degli impegni per le recite delle feste e quindi facciamo un giro in città per vedere questi luoghi speciali con la neve, poi andiamo a pranzo e quindi l’Interprete viene a prenderci per portarci dalla bambina.

Solito iter delle scarpe, poi saliamo e nuovamente la vivacità della Piccola ci accoglie.

Questa volta gli abbiamo portato dei pupazzetti ma lei è sempre attratta da questa finta sabbia che sembra un po’ Didò quindi il tempo passa senza accorgercene ed arriva il momento della prova vestitini, li abbiamo presi per lei sapendo che comunque possono usarli anche altre bimbe dell’istituto, fortunatamente gli vanno bene e gli piacciono un sacco se li vuol mettere da sola in quanto è abituata a vestirsi senza alcun aiuto.

Poi ci salutiamo ed il giorno dopo ci si trova per provare ad uscire dall’istituto.

Alla sera cena e scambio di foto con nonni e zii e cuginetta.

Giovedì 20 dicembre 2018

Ci troviamo con l’Interprete andiamo all’istituto, l’assistente sociale ci fa firmare dei documenti per l’uscita, la piccola è sotto la nostra responsabilità (così ci prepariamo per il futuro).

Lei è pronta di tutto punto con piumino e cappello, quindi saliamo in macchina si canticchia un po’ e poi si arriva in un centro commerciale dove c’è una sala con giochi anche per i piccoli, lei sale dappertutto logicamente, ma la cosa che la attira di più sono le scale  mobili.

Poi si pranza in un locale interno al centro commerciale e quando è il momento di andarsene non si è molto contenti, la piccola piagnucola ma poi gli passa. Arrivati all’istituto non ne vuole sapere di andare dentro ma il papà con pazienza, sorrisi e scherzi riesce a farla sorridere ed a farla  rientrare senza grossi traumi.

Oggi la pediatra consegna all’Interprete la scheda medica della bimba logicamente scritta in russo e quindi lei avrà l’onere di tradurla e di darla al Referente che la inserirà nel fascicolo con tutta la serie di altri documenti.

La scheda medica riporta tutto quello che hanno detto verbalmente il primo giorno compresi gli esiti di tutti gli esami fatti.

Si torna in albergo felici ma consapevoli che i giorni passano.

Venerdì 21 dicembre 2018

Oggi torniamo alla Banca Dati per firmare il consenso all’adozione, rivediamo l’impiegata del primo giorno che è molto contenta della nostra decisione, firmiamo e nel salutarci stringendoci la mano (contrariamente a quello che sapevamo e cioè che non ci si stringe la mano tra donne) ci augura tanta felicità.

Usciamo e ci dirigiamo da lei vorremmo dirle che siamo già sua mamma e suo papà, ma con calma le psicologhe gli spiegheranno tutto, in fondo quando torneremo in Italia dovremo preparare  molti documenti che ci porteranno via tempo e quindi bisogna avere pazienza.

Andiamo da lei e ci portano in una stanza speciale dove ci sono luci, cuscini, una piscina con le palline; questa dai piccoli viene chiamata la “stanza magica” dove si può saltare ed esplode la gioia oltre alle acrobazie.

Nel primo pomeriggio ci dirigiamo verso l’ufficio notarile sempre insieme all’Interprete e qui troviamo il notaio. E’ una signora che parla italiano, adora l’Italia ed è stata a Firenze, lei è quella che firma ed autentica le nostre firme sui documenti che andranno in tribunale il tutto davanti all’incaricato del notaio del tribunale.

Poi quando siamo liberi dall’incombenza torniamo dalla piccola a ritagliare figure ed incollarle sui fogli.

Si ritorna in albergo e qui ci aspetta il Referente che ci chiede un po’ come ci siamo trovati cosa abbiamo provato con la piccola se abbiamo quesiti domande ma già l’Interprete ci ha spiegato cosa ci aspetta al rientro con tutti i documenti da fare ed i tempi di attesa dovuti alla preparazione dei documenti necessari, al calendario  del giudice e alla prassi burocratica russa (oltre che italiana), comunque lui ci ascolta con molta attenzione e ci dà già delle risposte ai nostri dubbi, e ci dice che forse ci potrà essere la possibilità di avere dei contatti tramite video chiamate con la piccola e questo ci rende felici perché stiamo già pensando al tempo che passerà senza vederla.

Ci salutiamo con un abbraccio e ci rilassiamo;  durante la cena logicamente parlando della piccola.

Nel ristorante li vicino dove oramai siamo di casa (si chiama “Prego” ed è in via Karl Marx) ci siamo sempre trovati bene e fanno cibo italiano ma fatto bene tanto che ci dispiace siano agli ultimi giorni.

Altro ristorante frequentato era il Grot Grill che è accanto al “Prego” (non ci siamo tanto azzardati di cambiare infatti la prossima volta dobbiamo andare in un ristorante dove trovare i Pelmeni).

In alcune occasioni siamo riusciti anche a vedere la città e fare molte foto suggestive con la neve alle tipiche casette in legno, oltre alle chiese ortodosse così particolari nelle loro forme dalle cupole a funghetto.

Sabato 22 dicembre 2018

Oggi è l’ultimo giorno che andiamo dalla piccola, troviamo l’assistente sociale e la psicologa, gli comunichiamo che abbiamo firmato per il consenso all’adozione della nostra bimba, ci dicono che sono molto contente e ci fanno gli auguri perché vada tutto bene con il proseguimento dell’iter adottivo.

Poi eccola arrivare giochiamo insieme gli diamo l’ultimo pacchetto di “pechen'ye” (biscotti Ringo), degli altri vestitini e ci fa ridere quando per togliersi i pantaloni appena provati si tira giù tutto e si mette a ridere a crepapelle.

Poi andiamo a mangiare e torniamo anche al pomeriggio giochiamo nella stanza con i cuscinoni dove lei fa una serie di acrobazie; vederla così felice ci fa piacere ma rende difficile il distacco che avviane da lì a poco. Dobbiamo salutarla ci scambiamo gli ultimi baci, poi la portano a cenare con gli altri bambini.

Noi salutiamo la psicologa che è sempre rimasta al nostro fianco, la abbracciamo e ci augura che vada tutto bene.

Ora dal taxi possiamo vedere la struttura dell’istituto che si allontana e che non rivedremo per parecchio  tempo, le emozioni ci assalgono e ci mettiamo a guardare le foto dal cellulare che ci daranno forza per quando dovremmo fare i documenti.

Arrivati in albergo l’Interprete prima di salutarci fa prenotare il taxi che ci accompagnerà all’aeroporto questa notte, poi ci abbracciamo e ci salutiamo.

Domenica 23 dicembre 2018

Sveglia alle 03:00 le valigie sono già pronte lasciamo lì gran parte del nostro cuore, il volo è alle 05:40 ci avviamo con il taxi verso l’aeroporto.

Arrivati facciamo check-in lasciamo le valigie grandi che vengano imbarcate, poi arriveranno a Mosca e passeranno senza il nostro ritiro nell’aereo verso l’Italia, ci dirigiamo alla nostra uscita passiamo la verifica dei bagagli a mano ed attendiamo il volo che già risulta in ritardo e lo sarà di oltre 1 ora; temiamo di perdere la coincidenza del volo per Venezia invece poi si riesce a recuperare visto che stiamo guadagnando con il fuso orario diverse ore tornando indietro.

Verso le 08:00 arriviamo a Mosca temiamo di perderci, l’aeroporto sembra immenso, ma

invece guardando sempre i display seguendo la lettera indicata nei nostri biglietti corrispondente al gate (cercando di ricostruire il percorso inverso dell’andata con il Capo Rappresentanza), riusciamo ad arrivare alla dogana quindi al controllo dei passaporti per uscire dalla Russia con la restituzione di quel famoso fogliettino che viene ritirato per poi mettere un timbro sul visto.

Passiamo il controllo bagagli e ci dirigiamo al gate dove c’è una grande sala d’attesa dove sentiamo

conversare in italiano dopo tanto tempo (turisti).

Si riparte alle 10:00 il volo del rientro, sempre Aeroflot, è tranquillo arriviamo a Venezia a casa e c’è troppo silenzio va riempito con risate, corse, colori, pensieri, dolci…

Arriva Natale e nelle feste con i parenti c’è una persona in più anche se al momento solo nei cuori.

A Erevan una Sala Operatoria Pediatrica Maxillo Facciale per donare salute e dignità a tanti bambini

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