Russia: maggiori controlli sulle adozioni
Sul portale “La voce della Russia” vi sono le dichiarazioni delle autorità locali, che promettono un maggiore controllo delle adozioni e soprattutto si impegnano a operare al meglio per il destino dei minori che a oggi sono senza famiglia, anche in considerazione della mancata possibilità da parte degli Stati Uniti di portare avanti adozioni in Russia. ”Si punta a portare il numero dei bambini adottati a 30mila l’anno. L’anno scorso si è trattato di 7 500 bambini presi in adozione in Russia e 2500 hanno trovato nuovi genitori all’estero. Per le autorità, è necessario coinvolgere in primis le famiglie russe, con appositi programmi di sostegno e successivamente con una normativa che prevede la semplificazione della lista dei documenti necessari per l’adozione, incentivando le adozioni fra fratelli. Spero che sia il primo passo soltanto. Siamo in grado di affrontare questo problema e ci siamo messi l’obiettivo di aumentare il numero dei bambini presi in adozione fino a 30 mila. Fra le adozioni all’estero al top si trovano gli Stati Uniti, con i quali l’accordo esistente scade nel 2014, ma Mosca, ha sottolineato il ministro degli esteri Lavrov, dovra’ avere gli necessari strumenti per tenere sotto controllo le condizioni di vita dei bambini russi in America: Continueremo a monitorare la situazione sulla base della convenzione consolare bilaterale del 1964 ed insisteremo per ottenere dal Dipartimento di stato le informazioni sulle condizioni dei nostri bambini. Comunque sono preferibili le adozioni in Russia, dice il biologo Igor Dolotovskij:Si ritiene che fino a cinque anni d’età il bambino assorbe il 90 % dell’informazione che riceve nella vita. Per le particolarità genetiche, qualcuno è più aperto alle nuove condizioni, qualcuno invece no. Oltre agli Stati Uniti bambini russi vengono adottati in Italia e Francia (con le quali è in vigore l’accordo sulla cooperazione nelle adozioni), il lavoro su un documento analogo con la Spagna e’ in dirittura d’arrivo. Poi sono inoltre in programma negoziati con Gran Bretagna, Malta, Cipro ed Israele”.